La storia de li' Galli
Nel ventesimo secolo gli isolotti de Li Galli di Positano, sono tornati al centro dell’ attenzione pubblica per la celebrità dei proprietari che li hanno acquistato e – per periodi più o meno lunghi - abitati.
Il primo di questi fu il famoso coereografo e ballerino Leonide Massine, seguito dall’ indimenticato Eduardo De Filippo e, infine, da un altro celebre ballerino russo: Rudolf Nurejev.
In questo modo, quasi per incanto, si pure dopo un lungo periodo, sono tornati al centro delle leggende di Positano.
In realtà ben più famose dei personaggi appena citati furono, almeno, per le leggende più antiche, le prime “inquiline” di questi stipendi isolotti: Le sirene.
Secondo la mitologia, infatti, l’ arcipelago composto dagli isolotti che comprendono “Li Galli” a Positano (e che sono chiamati in vario modo: il Gallo lungo, la Rotonda, l’ Isola dei Briganti, l’ Isola di San Pietro, la Castelluccia, Vetara, Galluzzo, l’ Isca), offrirono rifugio proprio a Partenope, Leucosia e Ligia (le tre sirene che alcuni ritenevano essere per metà donne e per metà pesci ed altri, invece, credevano essere metà donne e metà uccelli).
Non a caso Li Galli furono anche detti gli isolotti de “Le Sirenuse”.
Forti di questa fama gli Isolotti di Positano, sono restate sempre nella leggenda. Non a caso un nobile romano, che si vuole fosse cortigiano di Tiberio, decise di emulare il suo imperatore e si concesse una villa su un’ isola molto meno grande di quella di Capri, ma pur sempre carica di valori simbolico: Il Gallo Lungo.
Nel Medioevo, poi, Li Galli rafforzarono la loro fama ospitando un monastero prima ed una fortezza prigione poi. In epoca angioina apparve chiara la loro funzione strategica in difesa della città di Positano ed ospitarono la prima delle locali torri di guardia.
Oggi queste piccole isole di Positano – a prescindere dalla proprietà – ricadono nel Parco Marino di Punta della Campanella.
Stupendi da vedersi, gli scogli de Li Galli si presentano come uno degli scorci panoramici di Positano più suggestivi. Essi, in ogni caso, sono inaccessibili, Probabilmente è per questo che ancora riescono ad ospitare le famose lucertole azzurre che, altrove (Faraglioni di Capri e Punta della Campanella), si sono quasi completamente estinte.